Lo cunto de li cunti : la gatta cenerentola delle raccolte fiabesche europee

Abstract

No Seicento italiano desenvolveu-se um movimento estético, ideológico e cultural que conhecemos como Barroco. No campo literário, se destacam alguns autores, entre eles Giambattista Marino. Dois escritores napolitanos, Giulio Cesare Cortese e Giambattista Basile, contribuíram significativamente para a escrita de uma literatura dialetal complexa e refinada, apesar da temática de origem popular. Mas a obra-prima basiliana, Lo cunto de li cunti, só foi publicada após a morte do autor, embora contenha todas as características barrocas e ainda represente a “alta” e a “baixa” cultura napolitana contemporânea. No presente trabalho, é feito um primeiro movimento, o de destacar a importância desta obra no contexto italiano e, sobretudo, entre as outras coleções de contos de fadas da Europa Ocidental. O segundo movimento é o de analisar a obra em relação à sua estrutura, sua linguagem e sua forma, aprofundando a análise em dois contos emblemáticos: “Le tre cetra” e “La gatta Cenerentola”, à luz de Rak (2004), Canepa (1999) e Croce (1925).

Nel seicento italiano si sviluppò un movimento estetico, ideologico e culturale che conosciamo come Barocco. Nell'ambito letterario, si evidenziano alcuni autori, tra cui Giambattista Marino. Due scrittori napoletani, Giulio Cesare Cortese e Giambattista Basile, contribuirono in modo significativo per la scrittura di una letteratura dialettale complessa e raffinata, nonostante la tematica di origine popolare. Ma il capolavoro basiliano, Lo cunto de li cunti, soltanto fu pubblicato dopo la morte dell'autore, sebbene contenga tutte le caratteristiche barocche e ancora rappresenti la “alta” e la “bassa” cultura partenopea coeva. Nel presente scritto, si fa un primo movimento, quello di evidenziare l'importanza di quest'opera nel contesto italiano e, soprattutto, tra le altre raccolte di fiabe dell'Europa Occidentale. Il secondo movimento è quello di analizzare l'opera relativamente alla sua struttura, al suo linguaggio e alla sua forma, approfondendo l'analisi in due racconti emblematici: “Le tre cetra” e “La gatta Cenerentola”, alla luce di Rak (2004), Canepa (1999) e Croce (1925).